Il mistero dei luoghi sotto l’antico borgo

Sotto il centro abitato di Santarcangelo di Romagna si nasconde una realtà misteriosa. Molti ignorano infatti, che sotto la città in superficie, ce sia un’altra costituita grotta, cunicoli, e gallerie disposti su più piani.

Sono circa 150, scavati nell’arenaria e nell’argilla. Situati nella parte orientale del colle Giove, sono disposti su tre piani. Sono divisi in “grotte a struttura semplice “che presentano solitamente un corridoio con nicchie laterali a pettine e copertura a botte o crociera ed altre a “struttura complessa” cinque in totale, sono caratterizzati invece da una struttura molto più articolata.

Storici e archeologi hanno fatto più di un’ipotesi sulla funzione di questi luoghi. Alcuni suggeriscono che cinque grotte nello specifico, più antiche delle altre, fossero sede di riti celtici o culti pagani orientali dedicati al Dio Mitra, ma anche l’idea che fosse un sepolcro etrusco è stata più volte supportata.

I cunicoli più sobri e semplici destano minori difficoltà interpretative, potrebbero infatti risalire all’epoca del dominio Malatestiano, un’antica leggenda narra che la famiglia Malatesta avesse creato un passaggio sotterraneo che permettesse di allontanarsi dal paese in caso di assedio. Si racconta che Sigismondo Malatesta, a cavallo, percorresse in pochi minuti il lungo labirinto sotterraneo e che uscisse nei pressi della Pieve che dista circa un Km.

La supposizione più ovvia è che fossero uscite strategiche di emergenza, adibite a deposito di armi e munizioni oppure cantine per la conservazione del vino.

L’utilizzo di tali luoghi potrebbe rifarsi alla condizione vincolata in cui nel medioevo si ritrovava in molti borghi. Chiusi all’interno della cinta muraria, spesso sottoposti a lunghi assedi, ricrearono una realtà sotterranea, che gli consentisse la sopravvivenza.

Durante il secondo conflitto mondiale, le grotte rappresentarono un rifugio per la popolazione di Santarcangelo. occasione in cui furono messi tutti in comunicazione.