Il Romagnolo n° 254

Dal 18 ottobre in edicola

Mancano solo due giorni all’uscita in tutte le edicole della nostra splendida terra del n° 254 de Il Romagnolo.

Iniziamo questa edizione con una vecchia storia che sconfina nel mito, con versioni degli episodi salienti tra loro contrastanti: nella tradizione ravennate si ricorda la vicenda delle porte di bronzo dorato, contese con la città di Pavia.

Scopriremo poi la storia della Sabbionara, antico borgo di Ravenna prima di ricordare Duilio Donati, medico e cultore di medaglistica.

Ci sposteremo a Cervia dove ammireremo i mosaici e i legni delle Saline.

Parleremo poi di un geniale missionario… Giovanni Maria Alberani. Da Fusignano al Brasile: fu anche pittore, scultore ed esperto di meccanica.

Seguendo le tracce di Dante lungo i precorsi frequentati dal sommo poeta da Firenze a Ravenna, attraversando gli appennini tosco romagnoli, è nata la linea ferroviaria “Faentina”, tutt’ora in attività, ove svolge il suo onorato servizio: 30 anni di storia tutta da scoprire.

Le grandi vie di comunicazione, dove le storie si incontrano, hanno sempre ispirato narrazioni. E non solo. Ormai cinquant’anni fa, nel 1974, un gruppo di giovani alfonsinesi decise di fondare una band che venne chiamata S.S.16, la strada statale che attraversa il territorio. La loro vicenda è stata raccontata da Massimo Farina con la collaborazione di Luciano Lucci in un articolo apparso sul sito Alfonsine mon amour. Nel n° 254 de Il Romagnolo ne troverete un estratto.

Andiamo alla scoperta del territorio, dalle foto ai libri antichi, di Bagnacavallo prima di conoscere meglio la figura del lughese Giacomo Rocca, milite della Giovine Italia, che perse la vita a Cosenza con i fratelli Bandiera nel 1844.

Recentemente a Strabatenza, località oramai disabitata sull’Appennino forlivese, è stato inaugurato un piccolo cippo in memoria di Caterina e Giuseppina Milanesi, due sorelline che furono uccise da una bomba dopo la guerra.

A Fiumana, nel comune di Predappio, si cela una storia antica, dalle campagne di scavi sono emerse infatti interessanti testimonianze… curiosi? Scopritene di più nell’articolo completo.

Riportiamo poi una descrizione del tempio Malatestiano di Rimini pubblicata a metà Novecento da Gino Tibalducci.

Riccione è solitamente associata all’estate, al mare e al divertimento, ma tra le sue strade ed i suoi giardini si nascondono alcuni tesori nascosti: passeggiando tra le vie della “Perla Verde”, ad esempio, si può visitare un giardino storico che è parte del Patrimonio Culturale della Regione Emilia Romagna… parliamo del Parco Giovanni Paolo II.

Il fertile contesto romagnolo annovera la presenza di un’altra Accademia: quella degli Incitati di Faenza.. scopriamone di più.

Dopo essere rimasti affascinanti dall’arte dell’interiorità di Giovanni Romagnoli, godiamoci il nostro appuntamento culinario: questo mese prepariamo risotto Vialone Nano, tartufo e carbonara di funghi.